AUGURI, PAPA FRANCESCO! E GRAZIE!

Dieci anni fa, alla tua prima apparizione dopo la tua elezione, ci hai salutato con un semplice e banale “buonasera”. Ci hai sorpreso! Non eravamo abituati a sentire il Papa che ci saluta come se fosse il nostro vicino di casa. Ma questo è stato il tuo primo messaggio: hai voluto essere un Papa della vicinanza, della prossimità, manifestandoci in maniera concreta come il Signore Gesù ci è vicino e ci accompagna in ogni momento. E la gente ti vuole bene: perché ti sente veramente vicino!

In questi dieci anni non hai mai perso l’occasione per mostrare, prima con i gesti più che con le parole, la tua vicinanza, mettendo sempre al primo posto i più deboli, quelli che soffrono, le vittime dei disastri naturali e delle ingiustizie umane.

Ricordo il tuo primo viaggio a Lampedusa: qualcuno l’ha definito come la tua prima enciclica fatta di gesti più che di parole, di gesti che parlano ai cuori più che qualsiasi lettera scritta. Ricordo in particolare, nella supplica a Maria Immacolata in dicembre scorso, le lacrime che non hai potuto trattenere, pensando alle vittime innocenti della guerra.

Ci hai richiamato e continuamente ci richiami, perché non ci lasciamo dominare dall’indifferenza. Ci hai indicato la strada per costruire un mondo migliore attraverso un’ecologia integrale che ci faccia riconciliare con la natura, ma che soprattutto ci aiuti a rimettere al centro l’uomo, tutti gli uomini, sentendoci tutti parte di un unico progetto di vita, di “vita in abbondanza” (Gv 10,10).

Ancor più – con il documento di Abu Dhabi sulla “Fratellanza umana” e con l’ultima enciclica “Fratelli tutti” – richiami tutti gli uomini e tutti i popoli a rendersi coscienti che il futuro dell’umanità dipende soltanto dalla volontà e dall’impegno di vivere come fratelli, membri dell’unica famiglia umana: è questa la vera e unica globalizzazione possibile.

Sproni continuamente noi, credenti e pastori, tutti i membri del Popolo di Dio, a rinnovare il nostro cammino di “discepoli-missionari” lasciandoci plasmare dalla Parola del Vangelo, seguendo Gesù nostro maestro e nello stesso tempo, mettendoci in cammino “in uscita”: rinvigoriti dalla gioia del Vangelo e rinnovati dalla misericordia di Dio, siamo inviati a condividere con tutti la bellezza e la ricchezza del dono di grazia che abbiamo ricevuto (Mt 10,8).

Grazie, Papa Francesco. Il Signore ti dia salute e forza per continuare a guidare questa Chiesa e ad essere luce per questa umanità, attraverso il faticoso e difficile cambiamento d’epoca che stiamo vivendo.

Don Giuseppe Pizzoli, direttore della Fondazione Missio