Prendono il via domani – giovedì 26 agosto – le Giornate nazionali di formazione e spiritualità missionaria in programma alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli ad Assisi fino al 29 agosto.
Per l’edizione di quest’anno, dal titolo “Missionari di Speranza, testimoni e profeti”, c’è la possibilità di partecipare sia in presenza che a distanza, con collegamenti web in diretta e in replica: gli iscritti sono 90 sul posto, tutti muniti di Green Pass, per la maggior parte animatori missionari nelle diverse realtà locali e diocesane, e 120 da remoto, tra i quali una trentina sono docenti di religione cattolica. Quest’ultima specifica presenza, oltre alla possibilità di partecipare sia a distanza che in loco, è una novità della 19esima edizione.
Ma ce n’è un’altra: in programma, infatti, è stato inserito un nuovo modo di confrontarsi. Anziché i laboratori, momenti di ritrovo e dialogo che da anni caratterizzano le giornate, quest’anno è stato ideato il Mission community caffè: i partecipanti, divisi in gruppi, si incontreranno davanti a grandi tavoli dove troveranno a disposizione un foglio sul quale scrivere risposte alle domande poste loro dai relatori intervenuti precedentemente in fase assembleare. Per ogni tavolo, sarà presente anche un missionario che contribuirà a dare la sua risposta, offrendo la sua esperienza e il suo punto di vista. Il tutto andrà ad arricchire le osservazioni conclusive che don Giuseppe Pizzoli, direttore di Missio, tirerà nella mattinata di domenica, ultimo giorno dell’evento.
Qui sotto ecco i punti essenziali del programma delle Giornate, messo a punto dall’Ufficio nazionale CEI per la Cooperazione missionaria tra le Chiese e dalla Fondazione Missio, organizzatori dell’evento.
Domani la giornata si apre con “La fragilità della vita ci interroga”: la preghiera di apertura è guidata da monsignor Giuseppe Satriano, vescovo di Bari-Bitonto, presidente della Commissione episcopale per l’evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese e presidente della Fondazione Missio, che seguirà l’evento nella sua interezza. A seguire un momento di approfondimento dal titolo “Una Chiesa interrogata dalle fragilità della pandemia”: domande a cui risponderanno sia il vescovo Satriano, sia don Marco Galante, sacerdote della diocesi di Padova e cappellano del Covid Hospital di Schiavonia, dove ha vissuto i mesi più duri della pandemia alleviando la solitudine dei malati e portando conforto agli operatori sanitari.
La giornata di venerdì invita a riflettere su “Lo spazio di Dio nell’esistenza” con la relazione della professoressa Emanuela Buccioni, biblista, consacrata dell’Ordo Virginum della diocesi di Terni-Narni-Amelia, e con quella di monsignor Ezio Falavegna, presbitero della diocesi di Verona e docente di teologia pastorale alla Facoltà teologica del Triveneto. La prima interverrà su “Il cantiere del Regno: un linguaggio profetico per testimoni che costruiscono futuro”; il secondo approfondirà il tema “Profeti e testimoni, profili del medesimo volto: una lettura teologico-pastorale”.
La giornata di sabato 28 agosto farà un passo in più sul cammino della spiritualità missionaria spingendosi a “Parlare e vedere con lo sguardo di Dio”. I partecipanti saranno aiutati da tre appuntamenti:
- la relazione “Voi siete figli dei profeti” di don Antonio Scattolini, presbitero della diocesi di Verona e docente di catechetica con l’arte;
- la Tavola rotonda su “Il linguaggio dei vissuti” moderata dal giornalista Gianni Borsa, direttore della comunicazione della Fondazione Missio, che intervisterà i missionari ad gentes presenti, per dare voce ad Africa, Asia e America Latina; tra questi, segnaliamo la presenza di suor Maria Angela Bertelli, missionaria saveriana a lungo impegnata nel continente africano e in quello asiatico, nel 1995 rapita dai combattenti del Fronte Unito Rivoluzionario, gruppo armato della Sierra Leone;
- la relazione “Missionari di speranza nel post pandemia” di padre Mario Menin, missionario saveriano e direttore di Missione Oggi.
Domenica 29 agosto l’evento si concluderà con il mandato racchiuso nel titolo della giornata: “Una vita che parla di Dio”. Dopo le risonanze da parte dell’assemblea dei partecipanti in presenza, don Pizzoli tirerà le fila nelle osservazioni conclusive, per tracciare il sentiero sul quale gli animatori missionari sono chiamati a muoversi facendo tesoro dell’esperienza di preghiera e spiritualità vissuta nei giorni precedenti.
Tra i vari appuntamenti di approfondimento che le Giornate di Assisi assicurano, segnaliamo le lectio quotidiane tenute dalla teologa Laura Verrani, torinese, sposa e madre, che collabora anche con il Centro missionario diocesano di Torino in percorsi di formazione e di spiritualità missionaria.
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(Nella foto: Un momento assembleare delle Giornate di Assisi del 2018)